C’erano voluti, molti mesi per tessere minuziosamente la trama di
Inequilibrio XXIII, quel festival che lasciava Castiglioncello per essere immaginato e minuziosamente costruito, in un nuovo paesaggio, a
Rosignano Marittimo (LI), nel periodo tra giugno e luglio e che Armunia, a causa della pandemia, era stata costretta a sospendere. Residenze, sopralluoghi, scambi, fino a che terminato il lockdown, incoscienza e desiderio hanno vinto sulla paura e a luglio hanno fatto ripartire Armunia. Ogni artista ha portato il suo patrimonio e la sua emozione sul palco dell’Anfiteatro di Castello Pasquini dal 2 al 7 luglio, restituendo l’essenza di quel festival mancato.
Inequilibrio anteprima è tornato a Castiglioncello, facendo un passo indietro per spingersi avanti, l’anfiteatro di castello Pasquini ha accolto gran parte delle compagnie che erano in programma e altre sono state invitate proprio per quel luogo. Le uniche assenze quelle degli spettacoli non andati in produzione e delle compagnie straniere.
Come ri-esistere? Come riappropriarsi della contemporaneità in un momento in cui ogni punto di riferimento che aveva reso
Inequilibrio riconoscibile e importante, sembrava perduto? Armunia ha messo in piedi un cantiere di idee che ha fatto del post pandemia, un’occasione per valorizzare il patrimonio narrativo ed antropologico di
Rosignano Marittimo, situato a 6 km da Castiglioncello, ma distante e distinto per tradizioni e umanità. Chiamando a raccolta
cinque artisti-guida, da sempre particolarmente vicini ad Armunia, ha costruito un festival che si terrà dall’alba alla notte, con lavori unici e irripetibili che saranno visibili solo in quei luoghi e in quella occasione.
La
prima parte (
3-6 settembre) sarà un festival
selvatico proprio perché l’anima di Rosignano Marittimo è la selva.
Ogni luogo del borgo sarà luogo performativo, dalle piccole corti nascoste, al torrione che svetta in cima al paese, dal quale un’artista restituirà le parole e i pensieri raccolti dai suoi abitanti.
Marcello Sambati, Roberto Latini, Alessandra Cristiani, Piergiuseppe Di Tanno, Ilaria Drago sono stati invitati ad attraversare il paese e a cercarne il
genius loci, a intrecciare le loro parole e i loro gesti, con l’anima del borgo medievale e di quello che lo circonda. La direzione artistica non ha messo loro un’urgenza produttiva, ma li ha invitati a stare qui in residenza, liberando la loro fantasia creativa e sollecitando la costruzione di poesie performative, che li porteranno a riscoprirne lo spirito, trasformandosi in
istallazioni viventi, apparizioni che il pubblico incontrerà dal borgo al bosco che lo circonda. Come ogni festa che si rispetti ad aprire Inequilibrio sarà la banda del paese, La Filarmonica Solvay che con la Schola cantorum, nella piazza principale eseguirà un omaggio al maestro Ennio Moricone, poi ci saranno
Carlo Massari con
A peso morto, Paola Bianchi con
Energheia, Giselda Ranieri con
Tin.
Rita Frongia con
Zia Angelina e
Francesca Sarteanesi con
Sergio, due monologhi al femminile.
Simone Perinelli de
Leviedelfool con le sue
Baccanti, . La prima parte di Inequilibrio ospiterà anche il
Premio della rivista
Gli Asini, nato nel 1992 da un’idea di
Goffredo Fofi. Ogni anno il riconoscimento va ad artisti, scrittori, operatori, associazioni che si sono distinti per la loro “filosofia asinina”, ossia una particolare testardaggine a raggiungere gli obiettivi, nei rispettivi campi di appartenenza.
La
seconda parte del festival
(10-13 settembre) sarà ancora più legata al passato per illuminarne il presente, attraversata da riti, processioni, cortei storici e sbandieratori, che diventeranno parti imprescindibili della drammaturgia urbana e umana di questo inedito Inequilibrio. Ancora una volta tutti gli spazi che il paese offre, saranno agiti da artisti quali
Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino con
Mozart e Salieri di Puskin (drammaturgia di
Attilio Scarpellini), Maurizio Lupinelli che presenterà
Apollo mi ha colpito, lettura su testo di Holderin
, I Vico Quarto Mazzini con un’altra versione di
Mozart e Salieri,
Buji con
Matita, un concerto da guardare, colorare, disegnare;
Elisa Pol con
Walking memories, gli Enchiridion, vincitori del bando per la residenza digitale ad Armunia che faranno un laboratorio e a seguire una dimostrazione del loro lavoro
Shakespeare Showdown: with a kiss I die, riscrittura shakespeariana per videogame, con un attore che interagirà dal vivo con le cinematiche elaborate dal gruppo, come fosse un libro game. Una sezione di questa seconda parte sarà dedicata ai video tra i quali
IL SUO SPAZIO È L’INTERVALLO, un progetto
DEHORS/AUDELA, appunti audiovisivi sul progetto Aporie, concept Salvatore Insana ed Elisa Turco Liveri. Il
Pinocchio della compagnia Nerval Teatro, realizzato durante il lockdown, con gli attori diversamente abili della cooperativa Nuovo Futuro, il video di
Giuseppe Muscarello girato a Palermo, sullo spettacolo
Quattro Canti e quello di
Sosta Palmizi
Melanges des anges con i ragazzi del Senegal. Sarà proiettato il video che Armunia ha realizzato con la regia di
Ranieri Del Testa e
Alessandro Leoncini raccogliendo i pensieri e le immagini degli artisti che avrebbero dovuto esserci e non ci sono stati a causa del lockdown.
Giuliano Scabia porterà sul palcoscenico il suo “
Giacomo contastorie”, una serata dedicata a
Giacomo Verde. Chiuderà il festival
Alessandro Benvenuti con
Panico ma rosa. Dal diario di un non intubabile. Questo sarà il punto d’inizio di una nuova storia di quel libro iniziato 23 anni fa che non parlerà di nostalgia ma di creatività, passioni e intuizioni, convinti che il lavoro dell’operatore sia imprescindibile da quello dell’artista e del patrimonio che porta in dote ad un’intera comunità e non solo al suo pubblico.